L’ORIZZONTE DEGLI EVENTI

L’uomo si è evoluto attraverso i millenni perché è dotato di una formidabile capacità di adattamento. Ha imparato a sfruttare a proprio vantaggio anche le avversità e, quando questo non era possibile, ha imparato a resistere, modificando i propri comportamenti e il proprio modo di sentire. Ha scoperto che, in condizioni estreme, era possibile ignorare il freddo, la fame, il dolore, la paura, la prigionia. In fondo basta aspettare e tutto passa. E quando non passa, siamo attrezzati per affrontare le nuove situazioni che si sono venute a creare. Perché ci sappiamo adattare, come mutanti.
Oggi ci stiamo abituando a stare chiusi in casa. A lavorare da casa, a ricevere a casa le provviste, a intrattenere da casa le nostre relazioni sociali, grazie agli strumenti telematici che qualcuno, forse per una sorta di inconsapevole preveggenza, ha inventato e diffuso. Possiamo vederci e parlarci da lontano, possiamo guardare i film, ascoltare la musica. Tutto da casa. Non possiamo toccarci, abbracciarci, perché questi gesti primordiali che hanno dato origine alle comunità sono diventati pericolosi. Ci stiamo abituando a fare a meno del mondo esterno. Ci stiamo abituando a essere una comunità virtuale. Perché è quello che ci consente di non ammalarci e di sopravvivere.
Non sappiamo quanto durerà, forse molto. Ma tutto passa e passerà anche questo. Ma forse, quando tutto sarà passato, nel frattempo ci saremo adattati e quella di oggi sarà diventata la nostra condizione abituale. Avremo acquisito la consapevolezza della nostra natura di monadi. E forse non vedremo nessuna ragione per tornare a vivere come prima, non ne sentiremo il desiderio. Scopriremo che, tutto sommato, vivere isolati ci sarà diventato più congeniale. Anzi, non saremo neppure del tutto isolati, perché saremo una comunità virtuale, senza fisicità. Dipende solo da quanto lunga sarà la fase di adattamento, se sarà tanto lunga da superare il punto di non ritorno.
Sarà quello il nostro orizzonte degli eventi.