RAFFRONTI

Vorrei mettere a confronto due dei dipinti che vi ho mostrato nei giorni scorsi. Quasi due secoli li separano, eppure…
Il primo raffigura un uomo, un viaggiatore romantico, in contemplazione di un infinito turbolento. Nel secondo si vede un altro uomo, forse un legale o un contabile, distratto dalle proprie scartoffie, inconsapevole dell’ondata gigantesca che sta per travolgerlo. Entrambi trasmettono un senso lacerante di solitudine.
Ma, in fondo, si nasce e si muore da soli, tutto ciò che sta in mezzo non è che una parentesi.
Siamo monadi a spasso per l’universo.