CIELO DRIVE

Cielo Drive era l’indirizzo della villa che fu teatro del delitto. L’orrore allo stato puro.

La mattanza spietata da parte di un gruppo di adoratori di Satana su un gruppo di giovani americani ricchi, belli e famosi. Fra di loro c’era anche Sharon Tate, l’attrice di Per favore non mordermi sul collo. Era incinta di otto mesi. Tutti furono pugnalati con furia selvaggia. Senza un movente, se non quello di dare la morte. Gli assassino erano quattro: un uomo e tre ragazze. Il mandante, il capo di questa setta sgangherata, non prese parte materialmente all’eccidio. Si chiamava Charles Manson. Del demonio aveva anche l’aspetto.

I Morlock divorarono gli Eloi e fecero scempio della loro bellezza.

Era l’epoca dei figli dei fiori, dei Beatles, dell’amore libero, della droga come via di fuga da una realtà confusa, Helter Skelter. Erano anche gli anni del Vietnam e delle rivolte dei neri.

I notiziari diedero grande risalto al fatto, perché Sharon Tate era la moglie del famoso regista Roman Polanski. Lui, quella sera, non era presente nella villa. Aveva terminato da poco le riprese di Rosemary’s baby. Per ironia della sorte, il film parlava di adoratori di Satana.

Avevo undici anni e la sensazione che ne ricavai fu che nessuno poteva sentirsi al sicuro.

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