ELEMENTARE, WATSON!

Io sono quello lì, con la giacca scura e le gambe accavallate, circondato dagli arredi di scena. L’altro (non faccio il nome per ragioni di privacy) è il dottor Watson.
Primavera 1991. Quasi un’altra vita. Mi arriva la telefonata “Ti andrebbe di fare Sherlock Holmes?”.
Non sono mai stato un attore talentuoso. Ma ero preciso e affidabile. Uno del quale i registi non si dovevano preoccupare, impegnati com’erano ad arginare l’ego di altri soggetti che non perdevano occasione per rivendicare la loro arte (vera o presunta).
Era chiaro, quindi, che mi prendevano per la faccia. Addirittura una giornalista, durante un’intervista, fece tanto d’occhi ed esclamò: “Ma lei è identico a Basil Rathbone!”. Per la cronaca, Basil Rathbone fu l’attore inglese che impersonò Sherlock sullo schermo in ben quattordici film negli anni trenta e quaranta.
Che dire? E’ stato il mio unico ruolo da protagonista.
Grande soddisfazione. Soprattutto per uno che aveva già letto più volte tutte le avventure di Holmes.

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