Qualsiasi rappresentazione scenica, in genere, è arricchita da un commento musicale.
Tralasciamo la lirica e il musical, dove la musica è protagonista e che quindi meriterebbero un discorso a parte. Pensiamo a uno spettacolo di prosa. Qui ci sono inserti musicali che hanno il fine di sottolineare momenti particolari, di accentuare l’intensità di certi passaggi drammatici. E il cinema? Nel cinema musica e immagini vanno a braccetto. Ci sono temi conduttori di film che hanno fatto la storia. Basti pensare a quelli de “I magnifici sette”, “Lawrence d’Arabia”, “Il terzo uomo”, “Fronte del porto”, “Il Padrino”, “Love story”. Se ne potrebbero citare a decine.
In alcuni casi, poi, la musica è diventata addirittura un personaggio fuori campo. I film di Sergio Leone sarebbero gli stessi senza le musiche del grande Morricone? Oppure Mission, o La leggenda del pianista sull’oceano?
Capolavori musicali che costituiscono il vero valore aggiunto del film. Non per niente ci sono i festival cinematografici prevedono un premio per la migliore musica.
E poi ci sono invece i film che hanno fatto la fortuna di una canzone e del loro interprete.
Vi ricordate Ufficiale e Gentiluomo? Ma soprattutto Nove settimane e mezza? Due film che, grazie alle canzoni che vi e erano contenute, sono stati l’occasione di rilancio del “vecchio” Joe Cocker, rimasto silenzioso e lontano dalla ribalta per alcuni anni.
In conclusione, qual è il vostro tema musicale da film preferito?
Non è facile, sono tanti.
Tra i tanti mi viene in mente “C’ era una volta il west”, in particolare la scena girata alla stazione, quando Claudia Cardinale si accinge ad entrare in paese mentre la cinepresa riprende con un panoramica ascendente.
Magnifico, d’altronde si parla della accoppiata Leone / Morricone.